CS – Sport, cultura e amore per la natura i protagonisti della prima giornata

CS – Sport, cultura e amore per la natura i protagonisti della prima giornata

L’erba bagnata di pioggia e rugiada, la luce di un’alba prepotente dietro le ultime nuvole della notte, una sensazione di astrazione dal tempo e dallo spazio. E’ iniziato così questa mattina, il Sardegna Endurance Festival. unica tappa italiana del circuito internazionale H.H. Sheikh Mansoor Bin Zayed Al Nahyan Endurance Festival. Tre le partenze scaglionate di mezz’ora dalle 6 precise, all’Horse Country Resort di Arborea, trasformato per tre giorni in una Babele, unita dal linguaggio dello sport e dall’amore per i cavalli e per la natura. La si potrebbe chiamare la carica del 101, a giudicare dal numero dei partecipanti e dal clima che si respira ad Arborea, dove la competizione non vuole vincere sul piacere della gara, in un luogo che sembra fatto apposta per ricomporre pezzi di mondo. Oltre 300 box, perfettamente equipaggiati con ogni comfort, di fianco a un maneggio coperto che, per dimensione e qualità, è considerato il secondo d’Europa, possono offrire ospitalità a un migliaio di cavalli. Anche grazie a un clima ideale per accogliere cavalli che arrivano dal freddo e dal caldo estremo. Sono oltre 20 i veterinari che seguono costantemente i magnifici esemplari, assicurandosi prima e durante il percorso che il battito cardiaco sia regolare, le articolazioni dei cavalli siano perfette e lo stato complessivo di salute sia buono. “Al termine di ogni anello il cavallo si ferma per un controllo e, in base all’affaticamento, decidiamo il tempo di recupero necessario” commenta Mauro Ardu, Veterinario FEI e anima dell’Endurcance. “E’importante sentire il proprio cavallo: chiedergli un sforzo eccessivo per guadagnare tempo durante la corsa può essere negativo anche ai fini della competizione: se il cavallo è affaticato, al box richiediamo una pausa più lunga che elimina il vantaggio. Per noi, il rispetto per gli animali è un elemento imprescindibile”. Un rispetto condiviso dai Rider che, da Francia, Emirati, Ungheria e Namibia, hanno viaggiato insieme ai cavalli fino ad Arborea, creando un luogo unico con lingue e culture diverse. Le bellissime amazzoni emiratine con il volto velato, la statuaria Maya arrivata dalla Namibia con il suo cavallo grigio, la giovane cagliaritana che si commuove fino a dover nascondere le lacrime nel ricordare la forza della sua cavallina che l’ha accompagnata in una recente vittoria. Lara Sawaya, direttrice del Global Arabian Horse Flat Racing Festival, inconsapevole omaggio alla intelligente caparbietà di Eleonora di Arborea, sorride poco e parla meno. Indispensabile per la sua conoscenza di ogni dettaglio, è il punto di riferimento di sportivi e istituzioni. Lo stesso Ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti in Italia, S.E. Ahmed Saqer Nasser Al Raisi, prima di rispondere, sorride e indica lei. “L’amore per il mondo dei cavalli è sempre stato uno degli interessi che hanno maggiormente appassionato il popolo degli Emirati Arabi Uniti nel corso dei secoli – afferma – Per questa ragione gli Emirati non lesinano sforzi per sostenere e aderire agli importanti eventi sportivi internazionali nei paesi amici, e l’Italia è uno dei paesi con cui intratteniamo ottime relazioni sportive, oltre agli ambiti economici, culturali ed intellettuali.” Due le gare principali di oggi: una interamente dedicata alle donne che si sono sfidate per la H.H. Sheikha Fatima Bint Mubarak Ladies Endurance Cup, e un’altra riservata alla categoria CEI 2* (da 120 km) per aggiudicarsi la H.H. Sheikh Mansoor Bin Zayed Al Nahyan Endurance Cup. Inoltre, sempre a livello internazionale, i rider si sono cimentati nel CEI 1* di 90 km. Domani si correranno tutte le distanze a carattere regionale, dalle debuttanti di 25 km fino alla CEN/B di 90 km, oltre che la categoria CEIYJ2* dedicata ai cavalieri con età inferiore ai 22 anni. Ma ora, per le amazzoni, è il momento di abbandonare stivali di gomma e indossare il meglio dell’alta moda italiana: la cena di gala in piscina si preannuncia come un evento assai atteso dalle giovani rider che, neppure in sella, dimenticano di aggiornare le loro pagine social.

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